Caso Gregoretti, le accuse a carico di Matteo Salvini. Per i giudici non ci sarebbe stato alcun rischio legato all’ordine pubblico.
Dopo il voto della Giunta immunità del Senato, che si è espressa a favore del processo a carico di Matteo Salvini per il caso Gregoretti, emergono alcuni dettagli dell’atto di citazione contro l’allora ministro degli Interni.
Nessun problema di ordine pubblico legato ai migranti a bordo dell’imbarcazione
Balza subito all’occhio il fatto che secondo i giudici del Tribunale dei Ministri di Catania, i migranti della Gregoretti sarebbero stati trattenuti sull’imbarcazione senza alcun motivo di “preminente ordine pubblico“. Tradotto, le toghe, a differenza di quanto detto e ripetuto da Matteo Salvini, sostengono che non ci sarebbero stati validi motivi per opporsi allo sbarco delle persone che si trovavano sulla nave.
Caso Gregoretti, le accuse a carico di Matteo Salvini
Ma quali sono le accuse a carico di Matteo Salvini? Il leader della Lega fonda la sua difesa su un punto chiave: l’applicazione del decreto sicurezza. Ma questo non basterebbe a sollevare l’allora titolare del Ministero degli Interni dall’accusa di sequestro di persona. Perché?
Perché secondo i giudici vige l’obbligo di salvare le vite in mare. Questo dovere sarebbe superiore ad ogni norma vigente e ad ogni accordo stipulato tra gli Stati.
Il riferimento è alla Convenzione Unclos del 1974 e a quella di Amburgo del 1979: entrambe impongono i salvataggi in mare dei naufraghi.
Salvini è accusato di sequestro di persona per avere dato “arbitrariamente il proprio veto all’indicazione di un “place of safety” al competente dipartimento per le libertà civili e per l’immigrazione […] determinando la forzosa permanenza dei migranti a bordo dell’unità navale Gregoretti con conseguente illegittima privazione della loro libertà personale“.
Per i giudici il governo non informato ufficialmente della situazione
Inoltre nell’atto emerge la posizione dei giudici nei confronti degli altri ministri del governo a guida Lega-Movimento 5 Stelle. Il governo, secondo le ipootesi, non sarebbe stato ufficialmente informato della questione. La ricostruzione si fonda sull’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri che si è tenuto in data 31 luglio. Stando agli atti, il caso della Gregoretti non sarebbe stato trattato. Questo solleverebbe da ogni responsabilità il Presidente del Consiglio e gli altri ministri.
Come è noto la posizione di Matteo Salvini è diversa, anzi, diametralmente opposto. Anche nella memoria difensiva consegnata alla Giunta, il leader della Lega ha sostenuto che il premier e gli altri ministri erano a conoscenza della questione e, come avvenuto in passato, hanno supportato l’iniziativa del Viminale.
Le differenze con il caso della nave Diciotti
A differenza di quanto ritenuto da molti, il caso Gregoretti non sarebbe identico al caso Diciotti, almeno dal punto di vista dei giudici. La Diciotti infatti sarebbe stata attrezzata per le operazioni di soccorso in mare e sarebbe stata quindi idonea, in caso di emergenza, a gestire la presenza di persone a bordo. La Gregoretti sarebbe invece un’imbarcazione non attrezzata e non idonea alla gestione di queste situazioni.